Categorie
news

Satiriasi: l’ipersessualità al maschile

Il termine, che deriva dalla figura del satiro della mitologia greca, noto per l’esaltazione morbosa della sessualità, veniva impiegato in passato, nella storia della medicina, per indicare l’intensa ed eccessivamente frequente attività erotica praticata da individui di sesso maschile. Ninfomania, era il corrispettivo femminile.

Entrambi i termini sono stati inglobati dalla locuzione ipersessualità (maschile o femminile).

Chi soffre di questa condizione patologica:

  • sente continuamente l’impulso irrefrenabile di avere rapporti sessuali, con qualsiasi persona e in qualsiasi luogo;
  • attua comportamenti esibizionistici (mostra i genitali a sconosciuti) e/o voyeuristici (spia persone impegnate in attività sessuali);
  • pratica una masturbazione di tipo compulsivo, corredata spesso da uso continuo di materiale pornografico;
  • può avere difficoltà relazionali/sociali;
  • può sviluppare disfunzioni sessuali (eiaculazione precoce o ritardata, disfunzione erettile, disturbo del desiderio).

L’ipersessualità può essere considerata come:

  • una vera e propria dipendenza comportamentale (sex addiction), in cui l’oggetto della dipendenza è il sesso;
  • come risposta a stati d’animo spiacevoli (ansia, tristezza, pensieri ossessivi).

In ogni caso, è l’espressione di un profondo disagio psicologico dell’individuo che va identificato e risolto attraverso percorsi di psicoterapia.

PER APPROFONDIRE

Wikipedia.org

Ayzad (2015). Il dizionario del sesso insolito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *