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Sessualità: come parlarne ai figli

Nonostante la liberalizzazione sessuale degli ultimi decenni, nonostante i riferimenti sessuali quasi in ogni contesto, ancora oggi uno dei temi che i genitori non riescono ad affrontare con i figli, o rispetto al quale incontrano molte difficoltà,  riguarda la sessualità.

Ciò è dovuto da una parte ai tabù che accompagnano questa dimensione, per cui  non si ritiene opportuno parlarne, dall’altra a numerose  false credenze le quali  inducono a pensare, per esempio,  che  il sesso sia puro istinto e che il tutto debba avvenire naturalmente e spontaneamente.

Ma il sesso è qualcosa di naturale negli animali i quali non sono influenzati dalla cultura e non vengono educati in base a determinati valori o principi.  Gli esseri umani si.

Per cui lasciare i ragazzi in balia esclusivamente del -fai da te- può condurli al reperimento, soprattutto per mezzo della rete, di  informazioni frammentarie e non realistiche che può confonderli e indurne l’accesso alla sessualità in maniera poco responsabile e svincolata dalla relazione.

Lo specifico compito dei genitori, dunque, è proprio quello di educare, ovvero fare in modo che i figli si attrezzino ad affrontare la vita per realizzare interamente loro stessi, anche quando l’argomento è il sesso. Un’educazione sessuale solida consente di prepararli  ad una gestione adeguata, sana e responsabile della loro vita sessuale.

Come si comincia?

La prima cosa da fare è riflettere, da genitore, sul proprio vissuto personale e dunque sul  rapporto che si ha con la sessualità, come è stata vissuta  questa dimensione, quale significato si attribuisce al termine sessualità, che conoscenze si hanno in materia. Fatto ciò è necessario introdurre l’argomento in modo naturale e semplice.

Si può iniziare sin dalla più tenera età assecondando la naturale curiosità che caratterizza l’infanzia. Curiosità, che può manifestarsi nel momento in piccoli si confrontano con la “nudità”, propria e dei genitori, e cominciano a fare domande rispetto alle differenze corporee che notano. Sarà sufficiente non coprirsi e rispondere utilizzando un linguaggio adeguato all’età.

Nel momento in cui bambini e le bambine cominciano ad esplorarsi, e ciò accade molto presto, non bisogna arrestare questa scoperta; si accarezzano per conoscere il loro corpo  e lo fanno in maniera naturale assecondando le percezioni corporee. Interrompere questa esplorazione  può creare inibizione e generare,  come conseguenza, l’associazione sessualità uguale tabù.  

Con l’aumentare dell’età, intorno ai 7-8 anni  è necessario utilizzare i nomi scientifici delle parti intime, quali pene o vagina e, in maniera graduale, si potrà affrontare l’argomento “trasformazione”, per permettere loro  di riconoscere i segnali che danno l’avvio all’inizio dello sviluppo.

La spiegazione relativa alla trasformazione dovrà includere anche la prima eiaculazione e la prima mestruazione.

Sarà opportuno  spiegare che sia il pene che la vagina  portano al raggiungimento del piacere, che sono parti che vanno protette dalla curiosità degli sconosciuti, che crescendo potranno essere condivise  con un’altra persona e che svolgono un’importante funzione  legata alla procreazione. Il tutto costituirà la base per parlare di rapporti sessuali e di contraccezione.

Condividere letture e film è inoltre un buon modo per facilitare il dialogo sull’argomento.

E’ fondamentale inoltre  che i bambini/ragazzi sappiano che la sessualità è una dimensione che fa capo al benessere della persona, è un modo per conoscersi, per conoscere l’altro, da non praticare con superficialità e che sono fondamentali, in seno ad essa,  fiducia e rispetto reciproco.

Parlate dunque in maniera aperta e sincera ai vostri figli e in questo modo diventerete per loro un punto di riferimento. Inevitabilmente, crescendo,  cercheranno informazioni altrove ma almeno avranno una base di conoscenza da cui partire che consentirà loro di fare delle scelte sensate e  sapranno che, per qualsiasi dubbio, preoccupazione o perplessità potranno contare su qualcuno con cui confrontarsi.

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